Attenzione a non lavare i jeans in lavatrice in questo modo: li stai rovinando

I jeans sono uno dei capi più indossati al mondo, ma spesso vengono danneggiati proprio dal modo in cui vengono lavati in lavatrice. Molti errori comuni possono rovinarne il colore, la forma e la durata nel tempo. Per evitare di commettere questi sbagli, è fondamentale conoscere le pratiche giuste e quelle da evitare assolutamente quando si tratta di pulire il denim, un tessuto tanto resistente quanto bisognoso di specifiche attenzioni per conservarsi al meglio nel tempo.

Gli errori più frequenti nel lavaggio dei jeans

Tra i principali fattori che portano a rovinare i jeans in lavatrice emerge, innanzitutto, una frequenza di lavaggio troppo elevata. Lavare i jeans troppo spesso li espone a un’usura veloce, perdita di colore e indebolimento delle fibre. Esperti e produttori consigliano di limitare i lavaggi a quando è veramente necessario, lasciando spesso aerare il capo all’aria aperta tra un utilizzo e l’altro.

Altro errore comune è lavare i jeans a temperature troppo alte. Il calore contribuisce non solo a restringere il tessuto, ma anche a farlo scolorire e a indebolire le fibre, soprattutto se il denim contiene una percentuale di elastan, che ne garantisce elasticità. Una temperatura superiore ai 30–40°C non è mai consigliata per il lavaggio dei jeans.

Ulteriore pratica dannosa è quella di non separare adeguatamente i colori. Lavare insieme jeans di colore scuro con capi chiari aumenta il rischio di scolorimento e di trasferimento di pigmenti tra i tessuti. Inoltre, l’uso eccessivo di detersivo, o l’impiego di ammorbidenti, altera la composizione del denim, lo indurisce e può renderlo opaco o addirittura causare la formazione di sgradevoli macchie biancastre sulla superficie del tessuto.

Le regole d’oro per non rovinare i jeans in lavatrice

L’attenzione comincia già prima di inserire il capo nel cestello. Controllare l’etichetta dei jeans è fondamentale per scegliere la corretta temperatura e il ciclo di lavaggio consigliato dal produttore. Molte etichette suggeriscono infatti una massima temperatura di 30–40°C e un programma delicato.

Prima di tutto, girare i jeans al rovescio è una delle azioni più semplici ma efficaci. In questo modo, la parte esterna – quella più a rischio di scolorimento e consumi – viene meglio protetta da sfregamenti e attriti durante il lavaggio. È altrettanto importante chiudere cerniere e bottoni per evitare che l’indumento si deformi o si impigli ad altri capi. Ultimata questa preparazione, bisogna anche non sovraccaricare la lavatrice: un cestello troppo pieno impedisce una corretta pulizia e aumenta lo sfregamento tra capi; troppo vuoto, invece, può favorire strappi dovuti all’urto del tamburo. Il compromesso giusto prevede di lasciare sempre spazio sufficiente tra gli indumenti.

Nella scelta del detersivo è preferibile usarne uno specifico per capi colorati e non eccedere mai nella quantità. Troppo detersivo rischia di rimanere nel tessuto, appesantendo le fibre e alterando la brillantezza dei colori. L’ammorbidente – spesso ritenuto utile per la morbidezza – va invece evitato, perché può alterare la consistenza tipica del denim e ridurne la longevità.

Infine, la centrifuga dovrebbe essere regolata su valori bassi, non oltre 600 giri al minuto, per limitare pieghe, deformazioni e danni alle cuciture. Una volta finito il ciclo, è bene rimuovere subito i jeans dal cestello per evitare la formazione di antiestetiche macchie bianche.

Come conservare colore, forma e resistenza nel tempo

Per mantenere i jeans come nuovi il più a lungo possibile, la regola principale resta quella di limitare al minimo i lavaggi. Non è necessario lavarli dopo ogni utilizzo, ma solo quando visibilmente sporchi o maleodoranti. Spesso è sufficiente aerarli oppure, in caso di piccoli aloni o macchie, intervenire con un trattamento localizzato.

Quando davvero serve un lavaggio, scegliere sempre acqua fredda o tiepida, un ciclo breve e delicato dedicato ai capi in denim. Un piccolo trucco consigliato dagli esperti riguarda la possibilità di aggiungere un po’ di aceto bianco naturale nel ciclo di risciacquo: questo aiuta a fissare il colore ed eliminare eventuali residui di detersivo, senza danneggiare le fibre del tessuto.

Un aspetto spesso trascurato è l’asciugatura: mai esporre i jeans direttamente al sole, perché i raggi UV possono alterare il tono del colore e inaridire il tessuto. È preferibile stenderli in piano, possibilmente all’ombra e lontano da fonti dirette di calore. Evitare sempre, se possibile, l’asciugatrice: il calore eccessivo tende a restringere il denim e a ridurne drasticamente la durata e l’elasticità delle fibre.

I miti da sfatare e le raccomandazioni finali

È diffusa l’idea che i jeans possano essere tranquillamente lavati in lavatrice senza particolari accortezze, vista la loro fama di tessuto robusto e resistente. In realtà, il denim, se sottoposto a lavaggi scorretti, perde presto il suo aspetto originario diventando opaco, rigido o deformato. Un altro mito frequente riguarda l’uso dell’ammorbidente come rimedio all’indurimento: come già accennato, il suo utilizzo va limitato al massimo, privilegiando eventualmente rimedi naturali e cicli di risciacquo efficaci.

Infine, per tutti gli amanti dei jeans colorati, neri o trattati, è essenziale separare sempre i capi per evitare discromie e versare meno detersivo possibile. Per quelli che invece prediligono il look vissuto, non bisogna cedere alla tentazione di accorciare i tempi di usura con lavaggi frequenti o trattamenti aggressivi: i jeans di qualità invecchiano e si adattano al corpo in modo naturale, senza bisogno di forzare il processo.

Seguendo questi consigli e prestando attenzione alle indicazioni di lavaggio sulle etichette, i jeans manterranno colore, forma e qualità nel tempo, continuando a rappresentare un capo versatile e intramontabile in ogni guardaroba.

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