Le condizioni delle pulizie nelle scuole italiane, nel 2025, continuano a costituire un tema di grande preoccupazione tra genitori, studenti e personale scolastico. L’importanza di un ambiente pulito e salubre all’interno degli istituti è evidente: la presenza di servizi igienici adeguati, la regolarità delle operazioni di igienizzazione degli spazi e la disponibilità di materiali basici, come carta igienica e sapone, non sono solo questioni di comfort ma elementi indispensabili per tutelare la salute individuale e collettiva.
La realtà quotidiana nelle scuole: tra mancanze e percezione degli studenti
Nel 2025, numerose testimonianze raccolte tra studenti di scuole medie e superiori mostrano una situazione allarmante in diversi istituti. Secondo una recente indagine, almeno il 48% degli studenti percepisce i banchi come poco solidi o comunque in stato di trascuratezza. Ancora più grave è la segnalazione relativa ai servizi igienici: molti devono portarsi la carta igienica da casa perché quella fornita dalle scuole è spesso insufficiente o del tutto assente. Non mancano i racconti di studenti a cui vengono concessi solo pochi fogli su richiesta all’addetto ai piani, confermando una cronica carenza di beni essenziali anche per la semplice igiene personale.
Queste criticità coinvolgono anche altri spazi scolastici come corridoi, porte, maniglie e muri, che spesso risultano trascurati e talvolta danneggiati, con quasi il 47% degli intervistati che denuncia una situazione di degrado. La pulizia delle aule e degli ambienti comuni è affidata a personale ridotto, spesso insufficiente a garantire standard elevati di igiene e sicurezza. Queste condizioni si traducono in un rischio concreto per la salute dei ragazzi, soprattutto in un contesto in cui la prevenzione delle malattie infettive dovrebbe essere una priorità.
Normativa, diritti e standard igienico-sanitari
Il diritto a un ambiente scolastico sano trova il suo fondamento nella Costituzione Italiana, che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. Esistono inoltre precise disposizioni legislative e regolamentari che impongono alle scuole il rispetto di standard igienico-sanitari minimi, come sancito dalla “Carta dei Servizi Scolastici” e da regolamenti specifici che riguardano la sicurezza e l’igiene degli ambienti di apprendimento.
Nonostante ciò, le difficoltà di attuazione sono evidenti: vincoli di bilancio, mancanza di investimenti strutturali e limitata attenzione politica fanno sì che le figure preposte, come collaboratori scolastici e dirigenti, si trovino spesso con risorse insufficienti per far fronte alle esigenze quotidiane. La priorità data agli aspetti organizzativi durante emergenze come quella legata alla pandemia da COVID-19, ad esempio, non ha portato a una reale riorganizzazione delle risorse per la manutenzione ordinaria delle scuole. L’introduzione, per esempio, dei banchi monoposto e del distanziamento non ha sostituito interventi strutturali più ampi: la questione dell’affollamento delle classi e delle pulizie insufficienti resta irrisolta.
I rischi igienico-sanitari: cosa rischiano davvero gli studenti
Le conseguenze di una pulizia insufficiente nelle scuole non si limitano al mero disagio, ma si traducono in un accresciuto rischio di trasmissione di malattie infettive. Negli ambienti scolastici, dove la densità di studenti può essere elevata e i contatti frequenti, la mancata disinfezione di superfici e servizi comporta:
- Aumentata probabilità di diffusione di virus e batteri, inclusi quelli responsabili di raffreddori, influenze stagionali e gastroenteriti.
- Maggiore rischio di infezioni cutanee, soprattutto nei bagni poco serviti o con carenza di sapone e carta igienica.
- Possibili problemi respiratori derivanti dall’accumulo di polvere o muffe in aule non regolarmente pulite.
- Peggioramento del benessere psicosociale degli studenti, che percepiscono l’ambiente scolastico come trascurato e insicuro.
La situazione è ulteriormente aggravata quando i servizi igienici risultano non solo sporchi o malmessi, ma anche inadeguati per l’accesso di tutti gli alunni, compresi coloro che hanno bisogni particolari. In alcune realtà, la mancanza di acqua potabile, di spazi separati per ragazzi e ragazze o di cestini per la raccolta di prodotti igienici rende ancora più difficile garantire standard dignitosi dal punto di vista sanitario, specie durante il periodo mestruale delle studentesse.
Le conseguenze sulla popolazione scolastica e le prospettive di intervento
Un ambiente scolastico non curato dal punto di vista dell’igiene ha ripercussioni dirette sulla frequenza scolastica e sul rendimento degli studenti. In casi estremi, i genitori possono arrivare a non mandare i figli a scuola, temendo per la loro salute. Inoltre, la diffusa percezione di trascuratezza può incidere negativamente sul benessere psicologico dei giovani, che si sentono poco tutelati da istituzioni che dovrebbero invece garantire un contesto protetto e accogliente.
Le disparità territoriali accentuano la problematica: nei quartieri più degradati delle grandi città o nei piccoli centri periferici, le scuole registrano condizioni ancora peggiori, con servizi igienici inutilizzabili, cortili in stato di abbandono e assenza di regole nel controllo degli accessi.
Le esperienze internazionali dimostrano quanto sia fondamentale garantire l’accesso equo a strutture igieniche di qualità e a pratiche come il lavaggio delle mani con acqua e sapone. Interventi come la costruzione di stazioni per il lavaggio di gruppo, la fornitura di acqua potabile trattata e servizi idonei sia per ragazzi che per studenti con disabilità rappresentano soluzioni consolidate in tanti paesi per migliorare la salute e ridurre l’assenteismo.
Nel contesto italiano, tuttavia, resta fondamentale fornire maggiori risorse e formazione adeguata al personale scolastico, oltre a prevedere campagne di sensibilizzazione su comportamenti corretti e sull’importanza della cura condivisa degli spazi comuni.
Rendere le scuole luoghi realmente sicuri e salubri non è solo una questione di risorse ma anche di cultura: promuovere l’educazione alla cura degli ambienti, coinvolgere studenti e famiglie in progetti di responsabilizzazione e controllo rappresentano passi necessari affinché ogni ragazzo possa «stare a scuola» in condizioni dignitose per la propria salute e per quella della collettività. Solo una seria attenzione all’igiene scolastica potrà garantire davvero il diritto allo studio, come previsto dalla Costituzione.